[24h di Le Mans] Toyota beffata all’ultimo giro, vince ancora Porsche

Una beffa incredibile, era fatta. Quando mancavano meno di 5 minuti alla bandiera a scacchi la Toyota TS050 Hybrid #5 di Kazuki Nakajima era saldamente al comando della 24h di Le Mans quando improvvisamente l’auto inizia a perdere potenza fino a doversi fermare.

La Porsche 919 Hybrid #2 di Neel Jani, al momento seconda, ha gioco facile della disgraziata Toyota e vince l’edizione numero 84 della 24h di Le Mans, la seconda consecutiva dopo il trionfo del 2015.

La Porsche di Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb ha percorso 384 giri totali alla media di 243 km/h ed ha effettuato 30 pit stop nelle 24 ore di gara.

Per Toyota l’unica consolazione, se di questo si può parlare, è il secondo posto finale della TS050 Hybrid #6 di Stephane Sarrazin, Mike Conway e Kamui Kobayashi che ha tagliato il traguardo con 3 giri di distacco dalla Porsche vincitrice.

La debacle di Toyota permette alla Audi R18 E-Tron Quattro di Lucas Di Grassi, Oliver Jarvis e Loic Duval di salire sul podio, un risultato che non cancella una gara da dimenticare per Audi Sport.

Nella Classe LMP2, la vittoria è andata alla Alpine A460 del team Signatech di Menezes, Lapierre e Richelmi. Questa vettura è sempre stata nelle posizioni importanti fin dai primi giri, quindi è meritato questo successo, che ripaga gli sforzi di meccanici e piloti. In seconda posizione è presente l’Oreca del team G-Drive con i piloti Rusinov, Stevens e Rast. Anche loro hanno avuto un buon ritmo nell’arco delle 24 ore, ma semplicemente l’Alpine ha avuto una condotta di gara ottima. Terza piazza per la BR01 del team SMP Racing, di Petrov, Shaytar e Ladygin.

C’è da dire in questa categoria che le motorizzazioni Nissan hanno avuto decisamente meglio rispetto agli Judd e Honda; non a caso le prime otto auto erano motorizzate dalla Casa avente sede a Yokohama.

Scendiamo di classifica parliamo delle GT: In classe GTE-Pro la vittoria è andata alla Ford GT di Hand, Muller, Bourdais; davanti alla Ferrari 488 GTE di Fisichella, Vilander Malucelli. In terza e quarta posizione troviamo ancora due Ford GT, rispettivamente di Briscoe, Westbrook, Dixon e di Pla, Mucke, Johnson.

In questa classe però l’ACO non ha deliberato il BoP in maniera ottimale, perché sia Ford che Ferrari (anche se in minor parte) si sono nascoste durante i test e le prove libere; “falsando” così i risultati in gara. A supporto di questo, le varie Aston Martin, Corvette e Porsche hanno potuto poco contro il grande potenziale specialmente della Ford. Porsche dal canto suo ha sfoggiato un ottimo passo sul bagnato, come da tradizione grazie ai vantaggi del motore a sbalzo, ma a fine gara ha dovuto fare i conti con l’affidabilità che stranamente è venuta a mancare.

Chiudiamo nella classe GTE-Am, con la doppietta Ferrari e una Porsche sul gradino più basso del podio. Il team Scuderia Corsa di Sweedler, Bell, Segal è transitato con un vantaggio di quasi 3 minuti rispetto al team AF Corse con Perrodo, Collard, Aguas, mentre è stata doppiata la 911 RSR del team Abu Dhabi/Proton Racing di Al Qubaisi, Heinheimer e Long.

Dopo una prima parte di gara abbastanza tranquilla, abbiamo visto che nel tramonto sono iniziati gli incidenti e gli errori dei piloti. Non a caso, solamente i ¾ dello schieramento ha visto la bandiera a scacchi.

Stay Tuned!

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Federico Famiglietti • 19 Giugno 2016


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