[GT Italiano] Zanardi vince in Gara 2. Mapelli e Vanthoor in terza posizione, ma il Tricolore va alla Ferrari.

E’ stato un finale amaro per il Team Audi Sport Italia, che alla vigilia era in lotta in entrambe le classi del Gran Turismo Italiano. Con la terza posizione maturata in Gara 2, Marco Mapelli (in coppia con Laurens Vanthoor, sulla R8 LMS in classe Super GT3) rimane alle spalle della Ferrari di Gai e Venturi in campionato, mentre Emanuele Zonzini e Matias Russo (sulla R8 Ultra, in classe GT3) devono abbandonare i sogni di gloria al 7° giro per la foratura alla posteriore destra.

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In partenza, Mapelli (complice l’assenza della Lamborghini #16 di Bortolotti e Mul dopo l’incidente in Gara 1) partiva dalla pole position e Alex Zanardi sulla BMW del Team Italia, in seconda posizione.
Mapelli riusciva a tenere un gran ritmo fin da subito (facendo registrare i migliori tempi anche nel 2° e 3° giro) mentre Zanardi doveva lasciare la seconda posizione a Schirò sulla Ferrari #11 del Team Easy Race.

Alla 3° tornata Gai attaccava Venturini (sulla sopravvissuta Lambo del Team Imperiale), questo duello avvantaggiava Comandini sulla BMW #15.

Al 6° giro, Zanardi iniziava a colmare il gap su Schirò, mentre Mapelli continuava a dettare il passo davanti a tutti.

Al 9° giro si verificava il contatto alla Bucine tra l’Aston Martin di Sini e la Lambo #12 di Frassineti. Il driver del team Solaris Motorsport tentava il sorpasso dove non c’era spazio, colpendo l’incolpevole Frassineti, il quale terminava la gara nella sabbia. L’Aston riusciva a rientrare ai box, la rottura della sospensione sinistra determinava la fine dei giochi.

Al 28° minuto di gara, come da copione, si apriva la corsia dei box per il cambio piloti: Mapelli lasciava la vettura al belga con un handicap tempo di 15 secondi (per i risultati maturati in Gara 1 di ieri, e in Gara 2 di Imola). Al rientro in pista, Vanthoor doveva prestare attenzione alla BMW #15 di Cerqui (che aveva prelevato il volante da Comandini), che stava prendendo la via della pista, ma il bresciano lasciava la posizione molto sportivamente.

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Zanardi rientrava ai box nell’ultimo giro disponibile, strategia che ha pagato in pieno, visto che dopo la chiusura della pit lane al 18° minuto, si trovava in prima posizione davanti a Melo (che ha prelevato la vettura da Schirò), Vanthoor, Cerqui, Di Folco (sulla Lambo #9) e Venturi.

Nelle fasi finali di gara, Vanthoor e Cerqui cercavano di chiudere il gap sui primi due, complice dei doppiaggi di classe GT3; mentre Venturi riusciva a recuperare terreno su Di Folco, portando a termine la fase di sorpasso prima dello scadere della gara.
Sotto la bandiera a scacchi dunque, il podio si completava con Zanardi in prima posizione, Melo e Schirò in seconda con una distacco inferiore al mezzo secondo, Mapelli e Vanthoor in terza a 2,7 secondi da leader.

Sicuramente rimane il rammarico per come è finita, ma la squadra di Nibbiola può uscire chiudere a testa alta la stagione: 8 podi in 14 gare in classe Super GT3 è certamente un buon punto per creare le basi del nuovo anno.
Lo stesso, e forse ancora meglio, possiamo dirlo in classe GT3, dove Zonzini e Russo hanno portato a casa ben 9 podi (tra cui 2 vittorie) in 12 gare, calcolando che a Monza nel primo appuntamento nemmeno erano presenti.

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Full Throttle • 16 Ottobre 2016


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