[GT Masters, Zandvoort] Doppietta del Land Motorsport dopo una gara pazzesca sotto la pioggia

Oggi abbiamo assistito ad una gara semplicemente rocambolesca del GT Masters, con quattro Safety Car e sette ritiri. Alla fine, sotto la bandiera a scacchi transitano le due Audi R8 LMS del team Land Motorsport.

Bottino pieno per il team tedesco, che può festeggiare anche la prima vittoria stagionale con Chis Mies e Connor De Phillippi, davanti ai compagni di squadra sulla #2 di Chris Haase e Joeffry Schmidt. Chiude il podio la Lamborghini Huracan del team HB Racing di Spengler e Zanella. Primo podio assoluto per loro.

Le qualifiche di questa mattina hanno visto la Lamborghini Huracan #19 di Mirko Bortolotti approdare in prima posizione per Gara 2, alle sue spalle è giunta la Mercedes #84 di Maxi Gotz a soli 15 millesimi di distacco. Terza posizione per l’Audi #3 di Kelvin Van der Linde, mentre Haase ha chiuso la sessione di qualifica in 6° posizione, mentre Mies in 8°.

Purtroppo le condizioni metereologiche sono peggiorate tra il mattino e il pomeriggio, quindi in griglia di partenza è stato mostrato il cartello Wet Race, quindi il format di gara è stato cambiato con due giri di formazione e la gara accorciata in 57’+ 1 giro.

Prima della partenza, la Porsche #36 di MacDowell (che partiva dalla 12° fila), è rientrata ai box per montare le gomme wet.

Allo start, Bortolotti sfila tranquillamente in prima posizione, mentre Van der Linde cerca subito di attaccare Gotz, ma il tentativo non va a termine. Mies, partito 8° come detto, perde ben tre posizioni a favore di Niederhauser, Stippler e Winkelhock, tutti i driver su Audi.

Al 2° passaggio, Bortolotti ha cercato fin da subito di mettere del gap su Gotz guadagnano già due secondi, purtroppo Van der Linde è sceso in 9° posizione, presumibilmente per un errore in qualche errore del tracciato insidioso, ma ben presto inizia la sua rimonta.

Al 4° giro si conclude la gara di Bortolotti per un inavvertito guasto meccanico sulla sua Huracan gestita dal Grasser Racing Team. Gotz così ha strada libera e così ha potuto impostare il suo ritmo; al contempo però Van der Zande (partito dalla 7° casella con la Corvette #77) si è liberato di Haase, portando a termine il sorpasso per la 4° posizione; e ha sfruttato la foratura di Luca Ludwig (sulla Mercedes #21) per salire in 3° posizione.

Alla nona tornata, il driver del team Callaway Competition si è portato in 2° posizione passando Engelhart (sulla Lamborghini #63) il quale stava conducendo una gara senza rischi. Al giro successivo, Van der Linde ha toccato Haase, il quale ha ripreso la vettura in modo magistrale, perdendo però la posizione che stava difendendo. Come se non bastasse, il sud-africano è sembrato troppo veemente nella sua rimonta, infatti ha perso il posteriore in staccata della sua R8, colpendo anche Engelhart, che aveva già impostato la curva.

Tutto ciò ha causato l’entrata della prima Safety Car. Notiamo che al transito della vettura di sicurezza, la finestra box per il cambio pilota era aperta, e l’unico ad aver approfittato di questo è stato Ludwig, che aveva precedentemente forato. E’ stata una mossa comunque intelligente per il team Zakspeed, quello di anticipare il pit per cercare una strategia alternativa.

Tra l’11° e il 12° giro, tutti sono rientrati ai box per la sosta obbligatoria, ad eccezione delle Audi #8 e #9 dell’Audi Sport Racing Academy.

Dopo la sosta abbiamo trovato una classifica nuova rispetto a prima: Schmidt ha preceduto Gounon (sulla Corvette #77), Spengler, Siedler (compagno di Mapelli sulla Lamborghini #7) Assenheimer (compagno di Gotz), De Phillippi, Renauer (sulla Porsche #99), Dontje (sulla Mercedes #48), Jaminet (su Porsche), Bachler (compagno di MacDowell) e Mucke sull’Audi.

La direzione gara è intervenuta per penalizzare tutti coloro che avevano effettuato delle infrazioni durante il cambio pilota, quindi rispettivamente; Gounon per eccesso di velocità e Siedler, Dontje, Bachler e Mucke per non aver rispettato il tempo minimo durante la sosta.

Tornando alla cronaca di gara; al 16° giro abbiamo assistito al restart. De Phillippi si è mostrato subito caldo, passando Assenheimer e Siedler in Curva 1, portandosi quindi in 4° posizione. Alla tornata successiva, l’americano si è liberato anche di Spengler, prendendo così la posizione d’onore momentanea.

Al 18° giro Assenheimer ha perso il posteriore della sua AMG GT3 a causa di aquaplaning, concludendo rovinosamente la sua gara contro le barriere. Nuova Safety Car, dunque della durata di due giri.

Al restart i due alfieri Audi sono sfilati tranquillamente in Curva 1, mentre Nick Catsburg in 6° posizione sulla BMW M6 ha fatto registrare la tornata più veloce in 1:49.338 (precisamente al 22° giro). Pochi secondo dopo, Rogivue sulla Mercedes #20 ha perso il punto di frenata in Curva, e si è insabbiato. Questo ha causato la terza Safety Car di giornata.

Alla ripartenza De Phillippi ha portato a termine il sorpasso su Schmidt per la prima posizione, il quale non ha opposto la minima resistenza. Intanto nelle retrovie, Catsburg ha passato Jaminet; ma il francese ha risposto con cattiveria al sorpasso, e all’esterno si è ripreso la posizione. Catsburg dopo questa manovra ha perso contatto con la sua BMW, la quale si è girata, ed è stata colpita dalla Corvette #13 di Sven Barth, il quale incolpevole si è trovato la grossa vettura davanti.

Con l’ultima neutralizzazione di giornata, anche le ultime bagarre si chiudono; quindi De Philippi è transitato davanti a Schmidt, Spengler, Renauer, Jaminet, Geipel, Gounon, Marschall, Ortmann e MacDowall a chiudere la Top 10.

Il prossimo appuntamento del GT Masters sarà al Nurburgring, dal 4 al 6 agosto, per il quinto appuntamento stagionale su sette.

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Full Throttle • 23 Luglio 2017


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