Il motore Audi 2.0 TFSI è “Engine of the Year”

  • Efficiente e versatile: il quattro cilindri trionfa nella classe di appartenenza
  • Rothenpieler, membro del board AUDI AG per lo sviluppo tecnico: “Il 2.0 TFSI è eccezionalmente flessibile. Viene declinato anche nelle configurazioni ibrida plug-in e a metano”
  • Per la quindicesima volta, Audi si aggiudica la vittoria di categoria con un motore TFSI

Audi continua sulla strada del successo agli “International Engine of the Year Awards”. Per la quindicesima volta, la Casa dei quattro anelli si aggiudica la vittoria di classe con un’unità TFSI. Il quattro cilindri 2.0 TFSI Audi è stato proclamato miglior propulsore nella categoria con potenze da 150 a 250 CV.

Per i membri della giuria “International Engine of the Year Awards”, il quadricilindrico 2.0 TFSI Audi è “uno dei più efficienti e versatili motori mai sviluppati al mondo”. Un propulsore in grado di appagare tanto nella guida impegnata quanto nel commuting urbano, garantendo performance, efficienza e sostenibilità. Hans-Joachim Rothenpieler, membro del board AUDI AG per lo sviluppo tecnico: “Siamo lieti di ricevere questo prestigioso riconoscimento che celebra la versatilità del nostro 2.0 TFSI. Un propulsore impiegato con successo non solo nella versione a benzina, ma anche nelle configurazioni ibrida plug-in e bifuel a metano o Audi e-gas”.

Rothenpieler ha aggiunto: “Abbiamo presentato il primo motore TFSI nel 2004. Da allora, un propulsore TFSI ha conquistato ogni anno un riconoscimento di prestigio agli International Engine of the Year Awards”. Dal 2005 al 2009, Audi ha trionfato nella classe due litri con il 2.0 TFSI, mentre dal 2010 al 2018 ha primeggiato nella categoria superiore grazie al performante 5 cilindri 2.5 TFSI. Nel 2019, in seguito alla riorganizzazione delle classi di appartenenza in funzione della potenza piuttosto che della cilindrata, il quattro cilindri di due litri è tornato sul gradino più alto del podio.

La sigla TFSI (Turbocharged Fuel Stratified Injection) si riferisce alla sovralimentazione mediante turbocompressore e all’iniezione diretta della benzina. Audi, nel 2004, è stata la prima Casa automobilistica al mondo ad abbinare queste soluzioni tecniche destinandole alla produzione di serie. Il Brand ha dato avvio alla strategia di downsizing, riducendo le cilindrate grazie all’apporto della sovralimentazione, con il primo 2.0 TFSI, al debutto con A3 Sportback. Nel 2007 ha visto la luce una nuova generazione di propulsori: la famiglia di motori nota come EA 888 è stata progettata per un impiego globale. La produzione è stata affidata prevalentemente agli stabilimenti Audi di Győr, in Ungheria, e Dalian, in Cina.

Il “motore dell’anno” è quanto di più versatile, dato che si presta al montaggio tanto in posizione longitudinale, tipica dei modelli d’alta gamma Audi, quanto trasversale, trovando applicazione anche per i Brand Volkswagen, Škoda e Seat. Negli anni, il pacchetto tecnico iniziale è stato arricchito con nuove tecnologie. Nella versione più recente, il quadricilindrico si avvale del Ciclo B di combustione, a vantaggio dell’efficienza ai carichi medi. Con uno stile di guida “da buon padre di famiglia”, il 2.0 TFSI fa registrare consumi ed emissioni in linea con un propulsore di cubatura inferiore, pur garantendo le prestazioni di un’unità di grande cilindrata.

Attualmente, il 2.0 TFSI è adottato da molteplici modelli Audi appartenenti a dieci famiglie di prodotto. Il range di potenza si spinge sino a 245 CV. Una storia di successo in continuo divenire. Al Salone dell’Auto di Ginevra 2019, la Casa dei quattro anelli ha presentato in anteprima mondiale Q5, A6 e A7 Sportback in versione ibrida plug-in. Cuore dei nuovi modelli il pluripremiato 2.0 TFSI, chiamato a lavorare in abbinamento a un motore elettrico. La versatilità del quadricilindrico di Ingolstadt, come accennato, è ulteriormente sottolineata dalla destinazione anche alla gamma g-tron, nello specifico ad A4 Avant g-tron (consumi di 6,9 – 7,7 m3 ogni 100 chilometri* con emissioni di CO2 di 123 – 138 grammi/km) e A5 Sportback g-tron (consumi di 7,0 – 7,5 m3 ogni 100 chilometri* ed emissioni di CO2 di 125 – 134 grammi/km) alimentate a metano o Audi e-gas. Quest’ultimo un carburante rinnovabile, per il quale Audi adotta un processo di produzione sostenibile.


engine of the year

Yuri Lo Latte • 24 Maggio 2019


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