[FIA WEC] Lotterer, Fassler e Treluyer vincono la 6h di Silverstone

Come nel 2015 Andre Lotterer, Marcel Fassler e Benoit Treluyer si impongono nella 6h di Silverstone grazie anche ad una strategia perfetta studiata dal team Audi. Male la R18 #8 costretta al ritiro. Filipe Albuquerque trionfa in classe LMP2 mentre a Rene Rast deve accontentarsi della terza posizione.

Inizia con una vittoria la stagione 2016 del FIA World Endurance Championship di Audi Sport. Davanti ai 52.000 spettatori di Silverstone Andre Lotterer, Marcel Fassler e Benoit Treluyer si impongono davanti la Porsche 919 Hybrid di Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas e la Toyota TS050 Hybrid di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Stephane Sarrazin. Gara invece da dimenticare per le seconde vetture di Audi e Porsche costrette al ritiro e per la TS050 #6 pesantemente condizionata da un contatto.

La R18 #7 ha completato 194 giri alla media di 211.5 km/h con un best lap di 1:40.461 fatto segnare da Andre Lotterer ad inizio gara ed ha chiuso con un vantaggio di 46 secondi sulla Porsche 919 #2 di 1 giro sulla Toyota TS050 Hybrid #6.

Per Lotterer, Fassler e Treluyer la soddisfazione di aver vinto anche il prestigioso RAC Tourist Trophy.

RAC-Tourist-Trophy

La gara si anima fin dal via con la Porsche di Mark Webber che va subito alla caccia delle Audi, dopo pochi giri, approfittando di un’indecisione di Jarvis, Webber riesce a portare la vettura campione del mondo 2015 in seconda piazza e parte alla caccia di Andre Lotterer. In quinta e sesta posizione le due Toyota TS050 Hybrid perdono progressivamente terreno dalle Audi e dalle Porsche.

Tutto tranquillo nelle posizioni di vertice dopo il primo pit stop ma dopo 85 minuti di gara la R18 di Jarvis inizia a rallentare fino a girare anche 6 secondi al giro più lenta dando modo alla 919 #2 di salire in terza posizione. Tre giri dopo Jarvis rientra ai box per cedere il volante a Lucas Di Grassi e in contemporanea anche Lotterer effettua la seconda sosta con Benoit Treluyer che prende il suo posto. Andre Lotterer ha percorso i primi 52 giri sulla R18 #7.

Nonostante i problemi e un lungo pit stop, che in seguito si scoprirà provenivano dal nuovo sistema ibrido, Di Grassi riprende la via della pista ma la situazione della R18 #8 si aggrava con Di Grassi che via radio dice “No Boost!” e poco dopo richiama l’attenzione degli uomini ai box dicendo di avere problemi ai freni.

Appena passate le due ore di gara un brutto incidente tra la Porsche 919 di Brendon Hartley e la Porsche 911 RSR #86 di Michael Wainwright mette fine alla gara di entrambi; arrabbiatissimo Hartley si avvicina minaccioso a Wainwright e solo l’intervento di un commissario di pista evita che la situazione tra i due degeneri. Full Course Yellow e vetture che procedono a bassa velocità con il limitatore inserito.

Neanche il tempo di ritornare sulla gara che accade un altro imprevisto: la R18 di Di Grassi si ferma definitivamente lungo la pista e a nulla serve la corsa in auto di un meccanico Audi per tentare di rianimare la vettura che anzi, corre il rischio di prendere fuoco. Ritiro e gara finita con Loic Duval che dovrà aspettare la gara di Spa per percorrere i primi km in gara sulla R18 #8.

In casa Porsche intanto approfittano del periodo di Full Course Yellow per richiamare la 919 Hybrid #2 ai box ed effettuare un cambio di muso, le certezze di Porsche cominciano a vacillare, oggi la 919 non appare imbattibile.

La ripartenza è il momento clou della 6h di Silverstone, Lieb ha un’indecisione con una Rebellion Racing alla prima curva e Treluyer è scaltro a soffiare la leadership al pilota tedesco; una bandiera gialla presente in quel punto mette però entrambe le auto sotto investigazione ma nessuna decisone punitiva verrà presa dalla direzione gara. Treluyer spinge al limite e oltre e alle sue spalle prima Lieb e poi Dumas non riescono a chiudere un gap che aumenta giro dopo giro.

In classe LMP2 Rene Rast regala spettacolo portando la Oreca 05 Nissan del G-Drive Racing dalla terza alla prima posizione di classe prima con un sorpasso su Senna nel quale il tedesco passa con due ruote sull’erba in piena accelerazione sull’Hangar Straight e subito dopo sorprendendo la Strakka di Danny Watts.

Guai per la Toyota di Kazuki Nakajima che dopo un contatto con una Porsche di classe GTE Am subisce l’esplosione del pneumatico posteriore destro che danneggia gravemente il fondo della TS050 #5 che rientra ai box a velocità ridotta. Safety car obbligatoria per rimuovere i detriti lasciati dalla Toyota lungo la pista.

Nella foga di recuperare terreno sulla R18 #7 Dumas è costretto a perdere quasi 10 secondi a causa di un contatto con la Ford GT #67 di Marino Franchitti, nello spin la Porsche non riporta danni anche se il gap da Treluyer sale a 15 secondi.

Al successivo pit stop uno straordinario Benoit Treluyer cede il volante a Marcel Fassler, subito dopo si ferma anche Romain Dumas che lascia la vettura nelle mani di Neel Jani.

Jani torna in pista più agguerrito che mai e al giro 159 fa segnare il giro più veloce della gara con il tempo di 1:40.303 ma davanti Fassler non si fa intimorire e risponde a suon di giri veloci.

Dopo la sesta sosta ai box il gap scende a soli 5 secondi e Jani comincia a sentire la scia della R18 ma una foratura costringe Jani a rientrare ai box per sostituire la gomma anteriore sinistra.

A 35 minuti dal termine Fassler effettua uno “splash & go” e quando riprende la via della pista il gap si è ridotto a soli 6 secondi sulla Porsche 919 #2.

Meno di 10 minuti dal termine e la Porsche deve fermarsi per l’ottava volta ai box per imbarcare carburante così come anche la Toyota TS050 #6 e mentre Ullrich se la ride nel box Audi il gap tra la R18 e la 919 sale a 47 secondi.

Gli ultimi giri sono di ordinaria amministrazione per Marcel Fassler che taglia il traguardo con 46 secondi di vantaggio sulla Porsche e può fare festa insieme a tutto il team Audi Sport.

WEC Silverstone 2016

Intanto in classe GTE Pro un bravissimo Gimmi Bruni a meno di mezz’ora dal termine risale fino alla seconda posizione alle spalle solo della Ferrari 488 GTE di Davide Rigon, una rimonta, insieme a James Calado, da ricordare dato che la #51 ha subito una penalità di tre minuti a causa del cambio di motore di ieri. Per AF Corse alla fine è doppietta con Davide Rigon e Sam Bird che vincono davanti la #51 di Bruni e Calado mentre terza è la Aston Martin V8 Vantage GTE #95 di Thiim, Sorensen e Turner. Quarta e quinta sul traguardo le due Ford GT che sul passo gara, così come in IMSA WeatherTech Sportscar Championship, sono apparse ancora in difficoltà.

La giornata trionfale di AF Corse è completata dal successo della 458 Italia di Emmanuel Collard, Francois Perrodo e Rui Aguas in classe GTE Am.

Ottima la gara delle due Rebellion Racing che grazie ai ritiri illustri tra le LMP1 ibride conquistano la quarta e la quinta posizione assoluta finale.

Filipe Albuquerque è il vincitore insieme a Ricardo Gonzalez e Bruno Senna in classe LMP2, il portoghese protagonista di un bellissimo stint a fine gara ha tenuto a debita distanza l’arrembante Pipo Derani, vincitore a Daytona e Sebring. La prima posizione del team RGR Racing e la seconda dell’Extreme Speed Motorsports segnano un’importante doppietta per la Ligier JSP2. Completa il podio Rene Rast, il tedesco autore di una gara splendida ha pagato la prova non altrettanto buona dei suoi compagni di squadra del G-Drive Racing Roman Rusinov e Nathanel Berton.

La prossima gara del FIA WEC è la 6h di Spa di Sabato 7 Maggio.

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Federico Famiglietti • 17 Aprile 2016


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