Doppietta Mercedes alla 24 ore di Spa, Ferrari completa il podio. Tanta sfortuna per Audi.

Performance straordinaria per la Mercedes che cala la doppietta alla 24 ore di Spa. La #88 dell’Akkodis ASP di Marciello, Gounon e Juncadella prendono la vittoria dopo 536 giri. Seconda posizione per il Team GetSpeed #2 di Stolz, Schothorst, Gotz, a 31 secondi di distacco, terza la Ferrari #71 dell’Iron Lynx con Fuoco, Serra, Rigon.

In quarta posizione troviamo ancora una Mercedes, la #55 del GruppeM di Engel, Buhk, Grenier, giunta a soli 1,5 secondi dalla Ferrari. Ben 3 AMG GT3 nelle prime quattro posizioni, quasi un monologo, ma alla vigilia si conosceva già il potenziale della vettura di Stoccarda, sul circuito delle Ardenne.

Una vittoria scaturita da una buona strategia e un passo superiore alle altre macchine, soprattutto grazie a Marciello, il quale riesce a tirare fuori un qualcosa in più dalla macchina. E non è un caso neanche se è partito dalla pole position, visto che il tempo della Lamborghini Huracan #6 è stato cancellato per una non conformità nell’airbox, durante i controlli post qualifica.

Tantissima sfortuna per l’armata Audi, giunta a Spa con 5 vetture ufficiali. La #12 del team Tresor (Con Haase, Giotto, Drudi) ha sofferto una foratura ad appena 40 minuti dall’inizio della gara, perdendo di fatto un giro. E come se non bastasse, dopo tre ore è stata costretta ad abbandonare la gara per problemi tecnici.

La #32 del WRT di Weerts, Vanthoor e van der Linde, mentre lottava per la Top10, ha avuto un incidente sulla discesa che porta ad Eau Rouge. 

Un incidente occorso alla #46 di Muller, Vervisch, Rossi ha posto fine ad ogni probabilità per la vittoria, quando Rossi è andato a sbattere contro le barriere, perdendo di fatto 5 giri.

La migliore Audi del lotto, dunque risulta quella dell’Attempto Racing #66 di Feller, Winkelhock, Marschall,  in 12° posizione.

Buona prova invece della BMW, con il primo anno di sviluppo della M4 GT3. Hanno dimostrato un buon potenziale, complice anche debaclé altrui, ma il passo dopo metà gara è stato sicuramente rimarcabile. Un 5° e un 6° posto sotto la bandiera a scacchi, sicuramente sono degni di nota.

Probabilmente avrebbero potuto aspirare anche al podio, purtroppo una foratura occorsa a Yelloly nella mattinata, mentre era in terza posizione e stava recuperando terreno sulla Porsche e sulla Mercedes, ha spezzato il sogno. Ottimo anche il passo dimostrato da Harper sulla #50, il quale ha preso anche due sorpassi molto rischiosi, ma andati a buon fine.

Gara decisamente no anche per Porsche, la quale risulta in 7° posizione a fine gara, con la #47 de KCMG di Vanthoor, Olsen, Tandy. Merito a loro per aver fatto un recupero grandioso in gara, visto che partivano dall’ultima posizione. Un problema ai freni durante le qualifiche ha complicato tutto il weekend. Addirittura, nelle concitate fasi della mattinata, era in lizza per la vittoria, ma un pit aggiuntivo a poche ore dalla fine, li ha messi di conseguenza fuori gioco per la vittoria.

Ritiro per la #54 del Dinamic Motorsport. Menzione obbligata per Bachler, che ha condotto il primo stint di gara in testa, con un passo molto interessante. Purtroppo quando ha lasciato la vettura a Ledogar, il francese ha iniziato a perdere posizioni. Alla fine, al 176° giro il team italiano ha alzato bandiera bianca.

Stessa sorte per la #221 di Lietz, Christensen, Estre. Durante le prime ore stava dimostrando un ottimo passo, ma non è stato abbastanza e al 222° sono terminate le speranze di gloria.

Aston Martin a Spa esce benissimo sulla distanza, purtroppo il podio ottenuto lo scorso anno non si è replicato. Durante la 20° ora e mentre era in bagarre per la 5° posizione con Gounon (che aveva appena pittato), il francese ha difeso strenuamente la sua posizione su Thiim ad Eau Rouge. Il contatto è stato inevitabile ed il danese ha perso il controllo della sua vettura. E’ riuscito a rientrare ai box nonostante la foratura, ma il gap era tale da non poter lottare per il podio. Thiim, Sorensen e Martin chiudono in 10° posizione, a due giri distacco.

Discreta prestazione per McLaren del Jota Racing di Kirchhofer, Bell, Wilkinson che chiudono in 8° posizione e ultima a pieni giri.

Magra consolazione per Ferrari il podio. Anche se una qualifica non al top, durante le libere e le pre qualifiche sono sembrate molto molto veloci. Le due vetture dell’Iron Lynx sono uscite sulla distanza e prima dell’ultimo quarto di gara potevano dire la loro. Purtroppo la #51 di Molina, Calado, Nielsen ha avuto un contatto con un’altra vettura prima della curva Bruxelles, manovra che è costata una sosta aggiuntiva. Invece alla #71 un rallentamento alla piazzola del box ha causato la perdita di quasi 40 secondi.

L’ultimo Brand da analizzare riguarda Lamborghini. Gara decisamente no anche per loro. Alla #63 di Bortolotti, Costa, Aitken, una foratura nei primi 35 minuti di gara ha fatto perdere subito un giro dal leader, mentre l’italiano era alla guida. L’incidente occorso a Costa, prima della Paul Frère nelle prime ore della notte, ha chiuso di fatto i giochi. Una dinamica strana, proprio come ha commentato lo spagnolo, purtroppo tutto l’anteriore destro della Huracan è andato distrutto.

Anche per la #6 di Caldarelli, Mapelli e Pepper è stata una gara da dimenticare. Il tempo cancellato nella Super Pole, li ha relegati in 30° posizione. Comunque hanno mostrato una grande consistenza, tanto che nella sera, con a bordo Mapelli erano riusciti a prendere anche la leadership momentanea della gara. Ma appena presa la prima posizione, una foratura gli ha fatto perdere il giro leader. Chiudono in 11° posizione.

E’ stata una bella gara, le aspettative non sono state deluse. Una gara con relativamente poche FCY nonostante i 27 ritiri tra incidenti, rotture meccaniche e forature. Solamente 8 macchine in un giro e distacchi tra le macchine abbastanza ampi.

La prossima gara dell’Intercontinental GT Challenge è prevista il 9 Ottobre ad Indianapolis, mentre il GT Challenge Europe tornerà dal 2 al 4 Settembre ad Hockenheim, per l’Endurance Cup.

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Full Throttle • 31 Luglio 2022


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